Un pomeriggio al Centro Diurno: la voce di Brillantino
- Il Pubblichiere Pubblica Sasso Marconi

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Aggiornamento: 3 giorni fa
🗓️ 16 giugno 2025, Sasso Marconi.
A raccontarci la giornata non è un cronista qualunque, ma uno degli ospiti del Centro Diurno Comunale Il Borgo del Sasso: Brillantino Furlan (92 anni), penna appassionata e osservatore attento della vita quotidiana.
La sua lettera – datata 16 giugno – comincia con il ricordo di un temporale estivo che ha colpito Sasso Marconi, quasi un piccolo preludio al racconto di una giornata densa di umanità.Dopo il maltempo, Brillantino si reca come ogni giorno al Centro, dove lo accoglie “un angelo custode” alla porta: è così che chiama con affetto i custodi e gli operatori che accompagnano la vita degli ospiti.
Quel giorno porta con sé una rivista, la ricetta di una tisana alla salvia e la voglia di condividere. “Marina – scrive – inizia a leggere la ricetta e l’articolo della magnolia”, e in poche righe restituisce l’immagine semplice ma potente di un gruppo che si ritrova intorno a una lettura, in un clima di serenità e calore umano.
L’incontro con i giovani della Pubblica Assistenza
A rendere speciale il pomeriggio, l’arrivo di quattro ragazzi e ragazze della Pubblica Assistenza di Sasso Marconi, impegnati in un corso di pronto soccorso.“Dicono che visitano i nonni per vedere l’ambiente dove vivono” – scrive Brillantino – “sono giovani dai 14 ai 15 anni”.Tra loro c’è anche Valentina, che sogna di studiare aeronautica. Con spontaneità e curiosità si siede con gli anziani, ascolta i racconti e partecipa alle attività.
Il gruppo canta, legge, gioca con un pallone, fa ginnastica “con i piedi e con le mani”, seduti in cerchio. I giovani osservano le lentezze, le esitazioni, ma anche la vivacità di chi non smette di esserci. “Quando un nonno riceve il pallone – scrive Brillantino – deve inventarsi un nome che inizi, per esempio, con la S... noi anziani tentenniamo, il tempo passa e qualche volta rimaniamo muti”.Eppure, dietro quella lentezza, si nasconde un ritmo diverso, più profondo: quello dell’ascolto e della presenza.
Una visita che lascia il segno
Alla fine della giornata, Valentina osserva che “i nonni parlano molto”. Brillantino riflette: forse non sempre ne hanno occasione, ma quando qualcuno li ascolta, le parole ritornano.
Il tempo della visita passa in fretta, ma lascia dietro di sé una scia luminosa. “Speriamo che i nostri ospiti se ne siano andati con una carica di vitalità – conclude Brillantino – perché spesso mancano nel nostro tram quotidiano momenti che brillano così”.
La lettera di Brillantino Furlan è un piccolo gioiello di quotidianità, un racconto che ci ricorda quanto gli incontri tra generazioni siano preziosi: portano vita nei centri e luce negli sguardi, da entrambe le parti.



