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Libera: In corteo contro l’indifferenza

  • Immagine del redattore: Il Pubblichiere Pubblica Sasso Marconi
    Il Pubblichiere Pubblica Sasso Marconi
  • 2 nov 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 24 ott

La giornata dedicata alle vittime innocenti delle mafie: una ricorrenza importante, tra ricordo e nuove speranze


Libera, Associazioni, Nomi e Numeri Contro le Mafie


logo libera contro le mafie

Il primo giorno di primavera, qualunque siano le condizioni meteo, è sempre bello perché comincia una nuova stagione e, con essa, nuove speranze. Chi conosce Libera sa che in questa data si ricordano le vittime innocenti di tutte le mafie: più di mille nomi che in diverse piazze italiane vengono ripetuti e accompagnati da giovani cortei colorati che sembrano non avere fine. Quest’anno il corteo si è tenuto a Roma ma ogni anno viene scelta una città diversa, come a simboleggiare che l'impegno civile non può e non deve fermarsi a dispetto degli anni che passano.


Questa giornata si accompagna a tante altre iniziative di formazione antimafia, diffuse su tutto il territorio nazionale; fulcro dell’iniziativa è il discorso del fondatore di Libera, Don Luigi Ciotti, trasmesso in diretta in diversi luoghi del nostro Paese. Ma i veri protagonisti della Giornata sono i familiari delle vittime, è infatti per loro e per i loro cari scomparsi che è stata istituita questa ricorrenza, certo dolorosa ma necessaria. Sono queste famiglie a dare davvero senso al lavoro di Libera e ad essere al centro di tanto impegno.


Qualche anno fa, all'interno di un campo di formazione, ho avuto modo di conoscere una storia che di dolore ne racconta tanto. E' la storia di Salvatore Zangara, ucciso in piazza a Cinisi l’8 ottobre 1983. Un omicidio frutto del caso: Salvatore era un padre di famiglia che nulla aveva a che spartire con la mafia ma che, suo malgrado, è diventato una vittima. Una vicenda che, a distanza di quarant’anni, non ha trovato ancora giustizia. Antonio, figlio di Salvatore, non si è mai arreso, e da tempo porta la sua testimonianza ai giovani e nelle scuole, senza mai fermarsi. Nel modo di raccontare di Antonio è tangibile la sofferenza e si può toccare con mano la fatica: sono segnali della ricerca di un difficile equilibrio tra la necessità di andare avanti e il dolore per una perdita che non ha un perché. Il tempo, poi, non guarisce le ferite, e quando si ascolta una testimonianza come questa, non è più possibile restare indifferenti.


Alice Raffaelli


l'associazione Libera organizza campi estivi per giovani nei beni confiscati alle mafie, e migliaia di ragazzi partecipano da tutta Italia, spinti dalla voglia di vivere un'esperienza diversa, di impegno e cittadinanza attiva.
Estate Liberi, formazione antimafia


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