Quando la giustizia sociale passa dai diritti, Avvocato di Strada
- Il Pubblichiere Pubblica Sasso Marconi

- 2 nov 2024
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 24 ott
Avvocati e volontari al servizio di chi ha perso tutto: alla scoperta di “Avvocato di strada”
Gli avvocati sono quelli che ce l’hanno fatta. Una professione, una buona situazione economica, una bella casa.. In strada ci sono quelli che invece sono diventati poveri e hanno perso tutto.
Avvocati e strada, sembra un ossimoro, sembrano parole e situazioni distanti ma non è così.
In strada c’era e c’è fame di diritti e purtroppo la legge non è uguale per tutti. Certamente non lo è per chi non può permettersi un avvocato.
“La legge è uguale per tutti” è una bella frase che rincuora il povero, quando la vede scritta sopra le teste dei giudici, sulla parete di fondo delle aule giudiziarie; ma quando si accorge che, per invocar la uguaglianza della legge a sua difesa, è indispensabile l’aiuto di quella ricchezza che egli non ha, allora quella frase gli sembra una beffa alla sua miseria. Lo ha scritto Piero Calamandrei.
A volte è proprio necessario l’aiuto di un avvocato per uscire dalla strada, anche solo per ottenere la residenza, madre di tutti i diritti.
E occuparsi degli altri, gratuitamente, può dare un senso profondo alla professione di avvocato.
L’associazione “Avvocato di strada” nasce per dare una risposta concreta ad una esigenza concreta. Siamo partiti in pochi, ormai 24 anni fa, con l’idea di dedicare qualche ora del nostro tempo libero per offrire assistenza giuridica gratuita alle persone senza dimora.
Da allora abbiamo aperto 60 sportelli in altrettante città italiane, le più grandi, e siamo presenti in tutte le regioni italiane.Tutti gli sportelli sono stati aperti all’interno di altre Associazioni di volontariato, laiche o cattoliche, che si occupano specificatamente delle persone senza dimora.
Fanno parte dell’Associazione oltre 1000 avvocati che in questi anni hanno tutelato oltre 40mila persone.
Siamo diventati, negli anni, lo studio legale più grande d’Italia, e anche quello che fattura di meno, praticamente niente. Gli “avvocati di strada” svolgono attività totalmente gratuita e non possono percepire alcuna utilità dal loro impegno, che è esclusivamente di volontariato.
Questi anni segnati da crisi economica, pandemia, guerra e alluvione, hanno portato tante persone a fare i conti con la povertà: sono molto aumentati i casi di persone, italiane e straniere, che a causa della perdita del lavoro non riescono a pagare mutui, affitti e bollette e finiscono in strada.
Senza una tutela giuridica queste persone, solo perché diventate povere, non potrebbero esercitare i loro diritti, garantiti dalla nostra Costituzione, diventerebbero invisibili ed è quello che l’Associazione cerca di evitare.
Nel bilancio sociale relativo all’anno 2023, che si trova nel nostro sito all’indirizzo www.avvocatodistrada.it, sono riportati i dati della nostra attività legale e vengono descritti i progetti, i convegni, le iniziative e i corsi di formazione promossi dall’Associazione.
Come in ogni Bilancio Sociale, ci sono anche dei numeri che riassumono l’attività svolta.
• 46.600 persone assistite dal 2001
• 2.691 persone assistite gratuitamente in tutta Italia nel 2023
• 1.334 volontari impegnati quotidianamente in 60 città italiane
• 1,8 milioni di Euro: il valore del lavoro legale messo gratuitamente a disposizione degli ultimi nel solo 2023
Tantissimi i casi affrontati. In particolare il diritto alla residenza, che per l’associazione è la madre di tutte le battaglie. Quando una persona diventa così povera da non potersi più permettere di pagare un affitto o un mutuo, finisce in strada. Una volta in strada perde anche la residenza, ovvero viene cancellata dall’anagrafe del Comune. Senza residenza in Italia si diventa invisibili, non si può lavorare, si perdono i diritti previdenziali, si perde il diritto alla salute, il diritto al voto, il diritto ad usufruire del welfare locale.

Ogni cittadino italiano e ogni cittadino straniero regolarmente soggiornante in Italia ha un diritto soggettivo alla residenza. I Comuni però spesso negano ai più poveri l’iscrizione all’anagrafe (per un approfondimento https://www.avvocatodistrada.it/senza-tetto-non-senza-diritti-il-nostro-rapporto-di-ricerca-su-residenza-anagrafica-e-persone-senza-dimora/), e bisogna agire giudizialmente, con l’aiuto di un avvocato, per poter ottenere di nuovo la residenza e con essa tutti i diritti collegati.
Noi ci occupiamo di difendere le singole persone, ma “Avvocato di strada” fa anche advocacy, parola che indica l’insieme di azioni con cui un soggetto si fa promotore e sostiene attivamente la causa di un altro.
Lo facciamo insieme a tante altre associazioni con le quali abbiamo costruito una rete. Lo facciamo chiedendo allo Stato l’approvazione di norme che contrastino la povertà. Sarebbe innanzi tutto importante agire preventivamente ovvero adottare provvedimenti che aiutino le persone a non scivolare nella povertà estrema.
Per questo pensiamo che si dovrebbero approvare norme in grado di aiutare chi non riesce più a pagare un affitto, chi non riesce a trovare un lavoro, chi ha una pensione troppo bassa per arrivare a fine mese. Se queste persone non saranno aiutate, finiranno inevitabilmente in strada.
Non è una cosa impossibile. La politica può fare molto se lo vuole. Ad esempio, in Emilia Romagna è stata approvata una Legge regionale (definita dai giornalisti “legge Mumolo” perché sono stato io stesso, da Consigliere Regionale, il proponente e primo firmatario) per garantire un medico di base alle persone senza dimora.
Ora il Parlamento sta approvando una legge analoga, seguendo l’esempio della nostra regione.
Così come chiediamo un provvedimento nazionale, già approvato in Emilia Romagna, che consenta alle persone più povere, che per mangiare devono recarsi nelle mense, di poter usufruire di un abbonamento gratuito per gli autobus del trasporto pubblico locale.

Sono piccoli suggerimenti alla politica che però potrebbero portare a grandi cambiamenti.
E’ appena stato pubblicato un libro, scritto da me e dal giornalista Giuseppe Baldessarro, nel quale raccontiamo la battaglia di Avvocato di strada per difendere i diritti dei deboli. Raccontiamo le cause fatte, le vite di chi non ha più niente e di come è possibile lottare contro la povertà. Il libro è acquistabile su Amazon oppure presso la sede bolognese di Avvocato di strada, in via Malcontenti 3. Il titolo del libro è “NON ESISTONO CAUSE PERSE”. Sia io che Baldessarro abbiamo rinunciato ai diritti d’autore in favore di Avvocato di strada, in modo che chi acquisterà questo libro potrà contemporaneamente dare il suo contributo per tante buone cause.
Tenendo sempre presente che difendere i diritti dei deboli significa alla fine tutelare i diritti di tutti.
Avvocato e strada non sono poi così distanti, come non sono distanti le parole avvocato e volontario. Fare volontariato significa infatti “andare in soccorso di chi ha bisogno” e la parola avvocato deriva dal latino, da ad vocatus, ovvero colui che “va in soccorso di chi ha bisogno”.
Antonio Mumolo
Presidente Avvocato di strada Odv
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Indirizzo: Via Malcontenti 3, Bologna, Italia
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